Notizie generali

La Moretta tabaccata (Aythya nyroca), a livello europeo, è classificata come SPEC 1, cioè una specie che è minacciata in tutto il suo areale mondiale e la cui sopravvivenza dipenderà dal successo delle misure di conservazione. Il motivo di questo status preoccupante risiede nel grande declino registrato negli ultimi decenni.

Negli anni ’60, la sua popolazione nella Russia europea era stimata in 75.000 coppie nidificanti, che nei primi anni ’90 si erano ridotte a non più di 6.000. Stessa sorte è toccata alle popolazioni degli altri paesi europei. Anche il numero di individui svernanti censiti nel Mar Nero è sceso dai 18.000 del 1967 a 1.500 nel 1988.
La causa di tanto declino è soprattutto legata alla distruzione dell’habitat, dovuto alla progressiva bonifica delle zone umide, che ha provocato la perdita delle zone adatte alla nidificazione e, a livello locale, ha letteralmente eliminato molte delle popolazioni dell’Europa occidentale.
In totale, si stimano in tutta Europa tra 11.000 e 25.000 coppie nidificanti.

La Moretta tabaccata si riproduce in Italia in numero molto esiguo, con un totale di non più di 25-50 coppie, sparse in non più di 10 località. Anche nel nostro paese, negli ultimi 50 anni, la specie ha abbandonato molti dei siti storici di riproduzione, che molto raramente sono stati in seguito ricolonizzati.
I siti dove si riproduce con più regolarità sono Punte Alberete e Valle Mandriole, lungo la costa adriatica dell’Emilia-Romagna e alle Foci del Simeto in Sicilia (CT). Altri casi certi di nidificazione si sono avuti qua e là per l’Italia, spesso in maniera sporadica: a Boscoforte (nelle Valli di Comacchio), Bosco Mesola (FE), Valli di Argenta e Marmorta (FE), Daunia Risi (FG), Biviere di Gela (CL), laguna di Orbetello (GR), Stagno di S. Giusta (OR) e lago di Montepulciano (SI).

 

Tecniche per la rilevazione delle popolazioni

Il PIANO D'AZIONE NAZIONALE PER LA CONSERVAZIONE DELLA MORETTA TABACCATA (Aythya nyroca) prevede tra le altre la raccolta di dati finalizzata al raggiungimento di due scopi:

1. Stimare la popolazione di Moretta tabaccata nidificante in Italia;

2. Identificare le cause dello scarso successo riproduttivo.

Per il raggiungimento di questi due scopi, fondamentali ai fini della conservazione della specie, è necessario registrare alcuni dati basilari: il numero di femmine di Moretta tabaccata con pulcini, per stimare l'entità della popolazione nidificante; il numero di pulcini per femmina per ogni specie di anatide e Folaga nidificante nelle zone umide in cui è presente la Moretta tabaccata sia nelle fasi iniziali sia nelle fasi finali dell'allevamento della prole, ciò al fine di valutare se esistono differenze fra la produttività della Moretta tabaccata e quella delle altre specie potenzialmente competitrici.

Essendo la Moretta tabaccata una specie diffusa e criptica, la quantificazione della sua popolazione risulta particolarmente ostica tant'è che uno degli obiettivi indicato dal Piano d'azione europeo come prioritario è lo sviluppo di tecniche di censimento efficaci. Per queste ragioni propongo di applicare il protocollo di monitoraggio elaborato da N. Petkov, del BirdLife Ferruginous Duck Working Group, che da alcuni anni studia la specie in Bulgaria.
Si tratta di registrare alcune variabili predittive che applicate ad un'equazione lineare producono una stima del numero di individui presenti in un sito senza dover battere il canneto palmo a palmo. Le variabili sono:
1. il numero medio di Morette tabaccate osservate sullo specchio d'acqua fra le ore 7.00 e le ore 8.00 del mattino;
2. il numero medio di Morette tabaccate osservate sullo specchio d'acqua fra le ore 9.00 e le ore 11.00 del mattino;
3. il numero medio di Morette tabaccate osservate in volo fra le ore 9.00 e le ore 11.00 del mattino;
4. il numero di individui presenti nello stormo/gruppo più grande;
5. il numero di individui presenti nello stormo/gruppo più piccolo;
6. le condizioni meteo (sereno, nuvoloso, vento forte, ecc...).
L'intervallo di tempo in cui si deve svolgere il conteggio è compreso fra le 7.00 e le 11.00 del mattino. È necessario che l'osservatore (o gli osservatori) riesca a controllare almeno un terzo della superficie di acqua libera idonea alla specie; è opportuno che il rilevatore stimi e registri la proporzione di acqua libera che è riuscito a coprire (es. 40%). Si propone di eseguire i conteggi ogni 2 settimane, se tale sforzo fosse ritenuto eccessivo si propone una versione ridotta del monitoraggio (esclusivamente finalizzata a stimare l'entità della popolazione) che prevede almeno una visita al mese.
Al fine di valutare la produttività, è molto importante distinguere gli individui censiti per sesso (maschi, femmine, indeterminati) ed età (pulcini/adulti), cercando anche di valutare grossolanamente l'età dei pulcini (per es. lunghezza pari a un terzo della madre, metà della madre ecc..).

 

Biologia completa della specie

Nome scientifico: Aythya nyroca (Güldenstädt, 1770)

Nome italiano: Moretta tabaccata

Categoria IUCN: Not globally threatened

Tassonomia
Specie monotipica, attribuita da Linneo al genere Anas, secondo alcuni autori formerebbe una superspecie con Aythya australisA. baeri, e A. innotata. Inoltre sono noti casi di ibridazione con specie dei generi AythyaAnasNetta e con Bucephala clangula, verificatisi tra individui tenuti in cattività (Cramp e Simmons, 1977; del Hoyo et al., 1992). Il maschio della Moretta tabaccata presenta capo, collo e petto di colore bruno-castano, mentre i fianchi sono fulvi. Le parti superiori sono di colore mogano e le ali hanno sfumature verde spento. Il ventre è bianco e verso il sottocoda, candido anch'esso, presenta tonalità più scure. Sul mento possiede una piccola macchia bianco-fulva ed alla base del collo un collare bruno scuro. Sull'ala un ampio spazio bianco brillante spicca durante il volo. Il becco è grigio ardesia con estremità e margini chiari. Rispetto alla Moretta ha dimensioni minori ed è più sproporzionata, inoltre, se osservate vicine, esse differiscono per la posizione assunta sull'acqua: A. fuligula sta infatti eretta e tiene generalmente la coda più alta. A distanza le femmine delle due specie possono essere confuse, ma A. nyroca è riconoscibile per le bianche copritrici inferiori della coda e, in volo, per la fascia alare bianca, larga e ricurva decisamente più marcata. Il resto del piumaggio della femmina di Moretta tabaccata ha colorazione più bruna e meno brillante rispetto al maschio, le guance sono fulve ed il collo ha toni rosso-bruni nella parte inferiore che si estendono anche sul petto. I giovani possono essere confusi con la femmina del Moriglione, me se ne differenziano per l'aspetto più scuro e rossiccio, i fianchi bruni e la fascia alare bianca (Peterson et al., 1988; Brichetti, 1992).

Distribuzione passata e presente
E' una specie a distribuzione euroturanica il cui areale è piuttosto frammentato ed esteso dall'Europa occidentale fino alla Mongolia occidentale. Alcune popolazioni isolate abitano i territori che dalla Libia si estendono ad oriente, fino al Pakistan nord-orientale. La consistenza numerica e la diffusione della specie nelle diverse regioni varia in relazione all'idoneità ed alle condizioni delle aree riproduttive. Si pensa che circa la metà dell'intero areale riproduttivo si concentri nell'Europa sud-orientale ed in particolare in Romania, Ucraina, Turchia, Moldavia, Ungheria e Russia meridionale. Le zone di svernamento sono principalmente rappresentate dalle coste dei Mari Caspio, Nero, di Azov, e Mediterraneo, ma contingenti cospicui si spostano nell'Africa tropicale con concentrazioni importanti nel mali, nel Chad ed in Nigeria (Cramp e Simmons, 1977; Perennou, 1991; del Hoyo et al., 1992). In Italia la distribuzione nel periodo riproduttivo è ristretta : si ritiene che siano presenti coppie nidificanti in Friuli-Venezia Giulia (foce del fiume Stella), Veneto (Laguna Veneta e zone umide costiere), Lombardia (lago di Varese), Emilia Romagna (Punte Alberete, Valle Manchiole, Bosco della Mesola); Toscana (Lago di Burano, Montepulciano), Lazio (Maccarese), Puglia (Azienda Fuanistico-Venatoria Daunia Risi) e Sardegna (Chelini, 1984). Nei tempi passati venivano segnalate numerose coppie in Toscana (Massaciuccoli, Bientina, Castiglione della Pescaia), inoltre veniva considerata nidificante in Piemonte, Veneto, Sicilia e Sardegna (Arrigoni degli Oddi, 1929), ma queste notizie non erano sempre attendibili. Si hanno testimonianze confermate di riproduzione avvenuta verso la metà del secolo attuale nel pisano, in Emilia Romagna, nel Foggiano e nel Leccese (Brichetti et al., 1984). L'Italia non è un importante sito di svernamento: sono indicate presenze in Puglia (Focardi e Spina, 1986), Sicilia (Dimarca et al., 1988), Sardegna, nella Laguna di Orbetello e nel Lago di Burano (Arcamone e Tellini, 1986; Calchetti et al.,1987) nella Pianura Padana le apparizioni sono sporadiche (Brichetti, 1992).

Habitat, Ecologia e Biologia di Popolazione
E' una specie strettamente legata all'ambiente acquatico, d'indole piuttosto solitaria: dimostra una scarsa tendenza al gregarismo solo nella brutta stagione ed allora si concentra in gruppi anche numerosi nelle località più idoneee ad accoglierla. Preferisce acque poco profonde ricche di vegetazione emergente e costiera.
Habitat: nel periodo riproduttivo abita le zone paludose (Corine 54) con acque dolci e non molto profonde, con fitta vegetazione sommersa, galleggiante ed emergente (Corine 22.4). Predilige specchi d'acqua stagnante (Corine 22.c), circondati da canneti (Corine 53), alberi ed arbusti sparsi. In taluni casi se n'è rilevata la presenza in ambienti palustri con acque debolmente salmastre: stagni costieri (Corine 16.3) e lagune (Corine 21). Nel periodo non riproduttivo frequenta corpi d'acqua dolce naturali e bacini artificiali, può sostare in lagune, stagni costieri e occasionalmente sulle coste marine (Corine 16). Non ama le acque troppo profonde ed oligotrofiche, i corsi d'acqua a scorrimento veloce e gli ambienti acquatici suscettibili di variazioni di livello (del Hoyo et al., 1992; Brichetti, 1992; Boano, 1997).
Dimorfismo sessuale: non particolarmente spiccato: la femmina ha in generale tonalità più brune e meno vivaci. Il maschio ha dimensioni maggiori ed iride bianca, mentre nella femmina l'iride è bruna (Brichetti, 1992).
Dimensioni delle popolazioni: nella metà degli anni '80 la popolazione svernante nella Regione Paleartica occidentale veniva stimata in 50.000 individui, la maggior parte dei quali concentrati nell'area del mediterraneo centrale. I contingenti africani comprenderebbero 7000-10.000 esemplari nelle aree di svernamento tropicali (Mali, Chad, Nigeria). In Europa la popolazione ha conosciuto un netto calo ed in particolare negli anni '60 nell'ex Unione Sovietica erano censite 75.000 coppie (65.000 in Ucraina e Moldavia e 10.000 in Russia), mentre nei primi anni '80 nella parte europea dell'URSS venivano conteggiate solo 12.000-14.000 coppie, scese ulteriormente a circa 6000 agli inizi degli anni '90. Un forte decremento è stato registrato anche nei territori di svernamento del Mar Nero, dove nel 1967 erano presenti 18.000 esemplari (Rüger et al., 1986) divenuti 1500 tra il 1979 e il 1988 (del Hoyo et al., 1992; Krivenko et al., 1994). In Italia sono state censite 25-50 coppie nidificanti, di cui il 70% presente nell'Emilia Romagna (Brichetti et al., 1984). nelle altre località non si superano le 3-5 coppie (Brichetti, 1992).
Sex ratio: nessuna informazione disponibile.
Comportamento riproduttivo: la stagione riproduttiva nell'Europa centrale ha inizio alla fine di aprile e prosegue fino alla prima metà di giugno. In Italia i pochi dati raccolti hanno evidenziato deposizioni più precoci verificatesi nella terza decade di aprile e più tardive, nella prima settimana di giugno. Si ha una sola deposizione all'anno, eventualmente seguita da una seconda di sostituzione. Generalmente vengono deposte 7-11 uova (raramente 6-14), che vengono incubate dalla sola femmina. Il nido viene costruito vicino al bordo dell'acqua, nascosto dalla vegetazione. Talvolta è posto direttamente sull'acqua ed in tal caso è una struttura bassa formata da porzioni di canne, foglie ed erbe, altrimenti è una concavità del terreno abbondantemente rivestita con vegetali, penne e piumino in ciuffi grigio-brunastri con parte centrale e apici più chiari. Solo la femmina accudisce la prole. Per quanto concerne il successo riproduttivo su 14 coppie seguite in Italia si è calcolata una media di 7,6 pulli/coppia (Cramp e Simmons, 1977; Harrison, 1988; del Hoyo et al., 1992; Brichetti, 1992).
Sviluppo: l'incubazione procede per 25-27 giorni e le schiuse sono sincrone. Alla nascita i pulcini sono precoci e nidifughi, coperti di piumino che sul vertice, sulla parte posteriore del collo e sulle parti superiori è di colore grigio-bruno, mentre è particolarmente scuro sul basso dorso. Quest'ultimo e le ali presentano macchie giallastre. La gola, il collo e le parti centrali del ventre sono di colore giallo pallido. I giovani hanno livrea simile a quella della femmina adulta, ma rispetto ad essa è più uniforme nelle parti superiori. Il capo, il collo ed il petto sono marroni con tonalità rossastre accennate. Sul ventre vi è una punteggiatura bianca e marrone, mentre il sottocoda ha segni bruni. Il becco è grigio-blu o grigio-nero, con base chiara. La muta post-giovanile può avvenire tra luglio e dicembre. L'involo avviene all'età di 55-60 giorni. La maturità sessuale è raggiunta all'età di un anno (Harrison, 1988; del Hoyo et al., 1992; Brichetti, 1992).
Alimentazione: la Moretta tabaccata si nutre prevalentemente di materiale vegetale: semi, radici e parti verdi di piante acquatiche (PotamogetonCarexCeratophyllumCharaLemna), che vengono prelevati dal fondo mediante immersioni totali o parziali (upending) oppure dalla superficie dell'acqua. Si aggiungono inoltre Invertebrati acquatici (insetti, molluschi, crostacei, anellidi), pesci di dimensioni ridotte, anfibi. Non si hanno dati precisi sulla dieta degli individui presenti in Italia (Cramp e Simmons, 1977; Del Hoyo et al., 1992; Brichetti, 1992).
Rapporti con altre specie: in letteratura sono segnalati casi di ibridazione avvenuti in cattività con Aythya fuligula, A. ferina ed Aix sponsa (Arrigoni degli Oddi, 1929; Brichetti, 1992).

Cause del declino
La principale causa del decremento della specie in Europa e nel Nord Africa è rappresentato dalla scomparsa delle aree umide adatte ad accoglierla: il drenaggio e la bonifica di tali territori vengono considerati responsabili della scomparsa di numerose popolazioni occidentali (Madge e Burn, 1988) e della drastica diminuzione di molte aree di nidificazione nei Paesi dell'Europa orientale (in Grecia più del 60% delle zone umide è stato prosciugato durante il secolo attuale [Finlayson et al., 1992]). A questo si è aggiunto anche un inaridimento del clima nell'Europa centrale che ha determinato la sparizione ed il deterioramento di molti ambienti acquatici (Krivenko, 1991). Nonostante Aythya nyroca sia considerata specie protetta ancora oggi atti di bracconaggio causano perdite notevoli in Grecia ed Italia. Periodi ricorrenti di siccità causano inoltre grossi problemi alle Morette tabaccate che svernano in Africa, dove la diminuzione di aree umide determina tra l'altro l'aumento della pressione antropica sulle aree rimanenti che diventano così quasi inutilizzabili per gli uccelli (del Hoyo et al., 1992; Brichetti, 1992; Krivenko et al., 1994).

 

Bibliografia

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